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martedì 26 aprile 2016

Il cane in casa o il cane in giardino?





Questo è un argomento che periodicamentemi ritorna sotto gli occhi (FB come sempre...).
Chi prende un cane avendo la casa col giardino, e chiede come fare per abituare il cucciolo a stare in giardino senza ululare, grattare alla porta e cose simili.
O chi difende a spada tratta l'idea che il cane deve stare in giardino perchè così è più felice.
O chi vuole il cane fuori di casa (e quindi in giardino) perchè se fa dentro e fuori sporca.
O chi sostiene che il cane deve star fuori così fa la guardia.
O...

E che dire... sbagliano tutti. 
Anche qui non è questione di opinioni. Il cane è un animale sociale, esattamente come lo è l'uomo. Pure il lupo ha una struttura sociale molto simile a quella di base umana. Una coppia dominante che è la sola a riprodursi, il resto del branco che collabora. Una coppia di genitori e i figli che collaborano (più o meno) alla vita familiare, e che è auspicabile che non si riproducano prima di essersi formati una famiglia loro.... anche se a volte può capitare. .
Forse ci è più chiara la somiglianza se si guarda alla struttura familiare antica, cioè quella che ha avuto la meglio per la maggior parte della storia umana, cambiando solo negli ultimi 2 o 300 anni. Una coppia dominante, di cui il capo dichiarato era il maschio, soggetti che entravano in famiglia da altre famiglie (matrimoni) e che avevano la dominanza sui propri figli. E tutta la famiglia che contribuiva al sostentamento. Certo questo era più o meno il modello contadino e molto molto semplificato. I rapporti interni alla famiglia erano quanto più variabili e complicati possibile, rendendo quasi impossibile capire chi dominava chi e chi era più gregario di chi. Come succede se si guarda alla struttura di un branco di lupi. Una coppia dominante, e tra gli altri membri del branco non si può definire esattamente chi è dominante e chi è gregario, in quanto magari A è dominante con B,B è dominante con C e C per qualche oscuro motivo è dominante con A. Sto semplificando molto lo so, e sono certa che se un esperto in etologia ed un esperto in dinamiche sociali umane leggono quello che scrivo troveranno più di un motivo per correggermi e approfondire. Ma come approssimazione può decisamente andare.
Perchè questo sproloquio?
Perchè è mia personale opinione che se la collaborazione uomo-cane ha funzionato così bene per così tanto tempo, è proprio perchè per il cane inserirsi nelle dinamiche umane era quasi automatico. Ha funzionato perchè noi e loro abbiamo la stessa struttura sociale. Siamo animali sociali dello stesso tipo. Posso anche continuare a trovare modi diversi per dire sempre la stessa cosa ma credo che il concetto si sia capito....

E cosa ci incastra tutto ciò con l'argomento del post? Bè, direi tutto.
Assodato che la struttura sociale insita in cane e uomo è simile, ora ditemi secondo voi come cresce un bambino completamente isolato dalla sua famiglia. Se ben ricordo una delle punizioni di quando ero piccola era "vai in camera tua e resta li finchè non decido che puoi uscire. Da sola!!"
E per qualunque bambino questa è decisamente una punizione. Viene isolato dalla famiglia.
Un bambino che fin dalla più tenera infanzia viene isolato, tenuto fuori dalla vita familiare con brevi contatti ogni tanto con questo o quel membro della famiglia, secondo voi cresce sano e felice?
No?
E allora perchè pensate che un cucciolo trattato nello stesso modo debba crescere felice?
Quando vedo persone che comprano un cane di una razza da difesa (pastore tedesco, dobermann, boxer etc etc), e cioè una razza selezionata per stare a stretto contatto con il padrone, in modo da poterlo difendere, cani che hanno un senso della famiglia enorme, che hanno bisogno di vivere a contatto con il loro umano, per istinto, per selezione, perchè ormai è la loro natura, e poi lasciano il cane recluso in giardino, quasi sempre da solo, bè, mi si rizzano i capelli in testa. Questa davvero è la dimostrazione di quanto l'egoentrismo di certe persone sia assoluto. E quello che mi fa indignare ancora di più, è che spesso chi vende loro il cucciolo non li informa di come questa razza vada trattata.
Se proprio volete tenere il cane in giardino, allora prendete tre o quattro cani, in modo che possano formarsi una loro struttura di branco e non si sentano isolati. Dopodichè sarete VOI quelli al di fuori del branco, ma non lamentatevi.

Per quanto possa essere grande e bello il giardino, il cane sarà sempre e comunque più felice se può entrare in casa. Senza contare che per quanto possiate mettere box o cucce fuori per lui, subirà il caldo estivo e il freddo invernale senza protezioni. E a chi mi dice "Ma perchè il lupo ha il riscaldamento? Il cane fin dalle sue origini non viveva mica in casa con termosifoni o altro..." Rispondo  Ma perchè l'uomo primitivo aveva il riscaldamento? Nel medio evo avevano l'aria condizionata? Se è questo il concetto che guida le tue scelte, allora vendi la casa e vai a vivere in una caverna, e non lamentarti quando poi l'inverno devi sopportarti il sottozero e l'estate il sole picchia e patisci il caldo.
Il progresso ci ha portato indubbi benefici e ci ha reso la vita decisamente più comoda, ci permette di nutrirci nel modo più giusto e la nostra vita media si è allungata enormemente. Perchè vogliamo privare i nostri amici cani dei benefici di cui noi godiamo e a cui non vogliamo certo rinunciare?

Fatevi una semplice domanda.. perchè è così difficile abituare il cucciolo a stare fuori da solo,   a non piangere e a non grattare alla porta, se quello è il modo migliore e più piacevole per lui di vivere?

Personalmente ritengo che se volete un cane che vi arreda il giardino, ma che in casa percaritàdiddio assolutamente no, che sporca, lascia peli dappertutto, etc etc, allora mettetevi una bella statua di un cane li fuori e non prendete un animale vero, perchè comunque cosa voglia dire vivere con un cane, non lo potrete mai capire davvero. Non fintanto che il cane vive la fuori per conto suo e voi vivete dentro per conto vostro.

Il cane che vive in giardino molto spesso resta quanto più vicino può alla porta di casa.
 Il giardino in realtà se lo gode molto di più il cane che vive in casa, che quando la mattina gli aprite la porta esce fuori e si fa una corsa attorno al giardino, per poi tornare in casa. E poi magari uscire di nuovo salvo poi esser li dopo cinque minuti a bussare alla porta per rientrare.

Io ho vissuto per sei mesi a Collerosso, un posto magnifico in quel di Calci in provincia di Pisa. Una casa inerpicata sui monti pisani, circondata da uliveti e bosco. Lontana da strade e pericoli. Quando aprivo la porta tutti e tre i cani si precipitavano fuori, correvano felici, andavano ad abbaiare nel bosco e potevano scorrazzare quanto volevano. Però non vivevano fuori. Correvano, giocavano e dopo 20 minuti erano alla porta e volevano rientrare.
La loro felicità, il momento in cui davvero si davano a pazze e sfrenate corse e giochi era però quando anche io uscivo con loro per la nostra passeggiata lungo i sentieri sulla costa del monte. Allora potevano correre per ore senza pausa. Ma se io ero incasa, loro volevano rientrare dopo un pò, poi uscivano di nuovo magari e poi rientravano, facendomi un sacco di feste e stando dove stavo io.
Prima di Collerosso sono stata in una casa con un giardino grande, a balze, la strada girava intorno alla casa e il divertimento sommo di Ginny era di aspettare sul davanti del giardino che passasse un apino  o un motorino, per fare una sonora abbaiata e poi schizzare attraverso il giardino, saltando da una balza all'altra in modo da precedere l'arrivo del mezzo e abbaiare di nuovo quando passava sul tratto di strada dietro al giardino.Per entrare incasa c'era una scala esterna, in metallo, a vista. Uno dei suoi posti preferiti era in cima alla scala, seduta su un gradino (si sedeva come mi sarei seduta io, il posteriore su uno scalino e le zampe appoggiate al gradino di sotto), in modo da avere la visuale sulla strada e poter scattare all'arrivo di un motorino (il che capitava forse tre volte nella giornata....). Purchè la porta fosse aperta, in modo da poter rientrare ogni tanto, starsene accucciata con me e poi dopo un pò uscire di nuovo; se la porta era chiusa lei stava in casa. La facevo uscire, lei stava dieci minuti seduta al suo posto e poi abbaiava per farsi aprire la porta e rientrare.
Spock no. Spock esce se io esco se no sta in casa. Giusto a collerosso si è lasciato un pò andare, ed usciva con gli altri da solo, faceva le sue girate e poi tornava da me. Quello che più di tutti ama stare fuori è Schedir. Seduto anche lui sui gradini davanti casa o sul terrazzino davanti ai gradini. Soprattutto quando pioveva. A Collerosso ci stava a volte anche un ora, allontanandosi raramente per fare una giratina verso il bosco e poi tornare. E poi anche lui bussava per rientrare, e restare sdraiato ai miei piedi.

La casa dove sto adesso, da poco meno di un mese, è in mezzo al paese di Uliveto Terme, sempre in quel di Pisa, ai piedi dei monti pisani. Ha un giardino piccoletto, isolato, a confine con altri giardini o dove non ci sono giardini c'è un alto muro, con solo il cancello che da sulla strada. Quando sto in casa lascio la porta aperta, in modo che i cani possano uscire quando vogliono. E infatti non escono. Ogni tanto Ginny va a vedere dal cancello se c'è qualcosa di interessante, e poi torna. Mi auguro che col passare del tempo si adattino di più e si godano di più il giardinetto, per quanto meno interessante dei boschi di Collerosso....

Tutti i cani che ho avuto hanno avuto comportamenti simili. Si, se c'è spazio, se c'è svago (un oliveto abitato da animaletti quali volpi e qualche volta un cinghiale, lucertole e varia altra fauna), odori da seguire, qualcosa a cui abbaiare, allora i cani escono, stanno fuori, e poi rientrano. Alcuni non uscivano se noi stavamo incasa, altri più indipendenti le loro girate se le facevano, ma poi sempre in casa volevano rientrare. Nella famiglia. Con noi.

Visto che di cani non ne ho avuto uno, ma qualcuno di più, le conclusioni non possono che essere ovvie. O io ho per caso avuto solo cani molto particolari, e quelli normali che vogliono vivere da soli in giardino non mi sono toccati , oppure ai cani non piace vivere sempre fuori, al di fuori della famiglia.
Io trovo un pò difficile credere ad un caso che si verifica sempre uguale più e più volte....

Chiariamo meglio il concetto. Per il cane esser lasciato fuori è innaturale, si chiama isolamento sociale, ed è una situazione che lo rende infelice.
Se davvero volete un cane considerate che sarà un membro effettivo della famiglia, che ha diritto a vivere all'interno della stessa e di non essere isolato. 
Se prendete un cane entrate nell'ordine di idee che non prendete un oggetto, un qualcosa che deve adornare la vostra proprietà, che deve essere come voi volete per non darvi fastidio.
Il cane perde il pelo, si sporca le zampe se il giardino è fangoso e lascia le impronte in casa (così come voi vi sporcate le scarpe se camminate nel fango....). Quando è cucciolo vi rosicchierà le gambe delle sedie, e magari giocherà col cuscino della poltrona bucandolo.
E' vivo.
 E' vivace.
Vi ama e ha bisogno del vostro affetto. Per ogni danno, per ogni fastidio che vi darà , ci saranno mille gioie e mille momenti deliziosi che vi donerà. Merita il vostro rispetto in quanto essere vivente con una sua personalitò e sue esigenze.
Se non volete i fastidi non prendete un cane.

lunedì 11 aprile 2016

E se sta male....

Sono arrivata in leggero ritardo per il mio turno di "segreteria" al centro Yoga.
Ma Spock è stato male. Il mio pincherino.

Lui soffre di qualcosa che viene definito epilessia, perchè non si sa bene cosa sia. Ci vorrebbe una risonanza, e molti altri esami.
Ma costano, troppo per le mie tasche. Quindi si procede con mezzi empirici, un abbraccio stretto quando ha la crisi, non per fargli sentire il mio affetto, ma perchè comprimendo si rallenta il battito cardiaco e le contrazioni sono più leggere e più lente. E poi le paroline dolci, ovvio, non so se servono a lui, ma sicuramente servono a me.
Ovviamente non faccio tutto da me, Spock è seguito dal veterinario e anche dall'omeopata. Le cure che fa (per il momento solo omeopatia) stanno avendo qualche effetto, ma ci sta che sia un lavoro lungo.
E mentre lo abbracciavo aspettando che i muìscoli si rilassassero e la codina mi facesse la scodinzolata del "tutto passato" pensavo.....

Ho letto un paio di volte post di gente indignata perchè "invece di dare attenzione ai bambini  vi preoccupate tanto dei cani!" A parte il fatto che non vedo per quale motivo dare importanza e dare peso al mio cane mi impedisca di dare altrettanta attenzione ad altre problematiche, ma poi, io ricordo una tipa che sosteneva che chi ha il cane ha più attenzioni di chi ha un bambino. Io so che se un umano di qualsiasi età ha bisogno di una risonanza, la fa, e non paga cifre esorbitanti. Io so che a parte un ristorante a ROma, nessuno impedisce ai bambini di entrare, mentre ai cani si. Io so che i medicinali ad uso veterinario costano uno sproposito, anche quando l'equivalente umano (stessi principi ma magari dosaggi più forti per l'umano....) costa pochi picci. Io so che non posso permettermi di fare i dovuti esami a Spock, esami che magari servono solo a dirmi che ha qualcosa a cui non c'è rimedio e si tiene le sue crisi mensili a vita. O magari che mi dicono che c'è ua causa curabile. Io so che lui è sterilizzato, anche perchè non sapendo la causa non posso neanche sapere se è genetica o no, e non rischio di far mettere al mondo cuccioli con lo stesso problema.
IO dico solo, che senza nulla togliere ai malati umani, una manina anche a chi ha dei quattrozampe in casa non farebbe schifo. Non dico le cure gratuite, ma almeno una supervisione per garantire medicinali ad un prezzo equo?

La possibilità di fare esami la dove è necessario senza dover fare un mutuo? Vi pare esagerato?

Dopotutto, e mi scusino coloro che per questo si indignano, gli animali sono a tutti gli effetti membri della famiglia, almeno nella maggior parte dei casi.. Danno amore e ricevono amore.  E credo che chiunque vorrebbe sempre il meglio per le persone che ama, siano umane, canine feline o altro. Voler bene ai miei cani non toglie nulla agli altri membri della mia famiglia, e vorrei solo poter essere in grado di curarli e accudirli al meglio.

E a questo punto dei miei confusi pensieri, ecco la codina che si agita, Spock si divincola un pò, mi da una leccatina consolatoria e salta giù, come se nulla fosse successo, e io sono troppo contenta, come succede ogni volta, nel vedere quella virgola che si agita frenetica mentre Spock corre verso la porta, che perdo del tutto il filo di ciò che stavo pensando.

Spock è qui con me al centro Yoga, ha il suo cuscino e la sua copertina in cui si avvolge che sia estate o inverno, per poi schizzare fuori quando arriva gente a cui si sente in dovere di fare le feste. E si, perchè lui si è autoeletto "comitato di accoglienza del centro Yoga".  E prende molto sul serio il suo lavoro.....

sabato 9 aprile 2016

scegliere un cane non di razza




Parlando di come scegliere il cane giusto per se stessi, ho parlato di cani di razza. Questo perchè è più facile definire che tipo di cane prendere se ci sono delle caratteristiche di riferimento, come le caratteristiche di razza.
Inoltre parlavo per chi vuole un cucciolo.
Ma due parole  per chi non è interessato ad un cane con pedigree sono dovute.
Innanzitutto benvenga chiunque toglie un cane da un canile per dargli una vita al sicuro e piena di coccole.
Però troppo spesso ho sentito persone dire "prenderò un cane, il bimbo lo vuole tanto. Vado al canile a prendere un cucciolo."
Allora, tanto per cominciare che ci siano cuccioli disponibili al canile non è detto. Cani non cuccioli ce ne sono a bizzeffe.
Poi, perchè vuoi il cane? Per fare un regalo al bimbo? Ma hai considerato prima che è una grande responsabilità, che una volta preso NON PUOI riportarlo indietro perchè ti accorgi che è faticoso, che è un problema quando vuoi andare in vacanza, che è un obbligo quotidiano per portarlo a spasso?
Leggo spesso su FB di cani presi in adozione e riportati poi al canile per mille motivi idioti. Il danno che ne riceve la bestiolina è doppio. Due abbandoni, provare la vita di casa, affezionarsi e rivedersi sbattere in gabbia...
Se davvero avete ben ponderato (ovviamente mi rivolgo a chi è al primo cane) e siete pronti ad assumervi tutti gli oneri che un cane comporta, allora è il momento di farvi un bell'esamino per capire cosa di preciso è adatto a voi. Pensate che prendere un cane adulto può essere gratificante e bello quanto è più di un cucciolo (intanto non fa pipì in casa....). Andate a vedere i cani che sono accuditi in canile più volte, parlate con chi si prende cura di loro spiegando bene cosa potrebbe andar bene per voi, chiarite subito se è il primo cane. E' importantissimo che chi vi deve affidare un cane sappia se avete o meno esperienza. CI sono cani più problematici e cani dolcissimi. Spiegate se siete persone attive, a cui fa piacere avere un cane dinamico o se piuttosto siete portati ad una vita più calma, o magari avete problemi di tempo, o di età e quindi sarebbe meglio un cane tranquillo a cui bastano le tre canoniche passeggiate al guinzaglio come movimento. E poi scegliete. Fatevi consigliare e scegliete.
Io sono dell'idea che prendersi un cane già grande sia meglio, per il cane. RIdare la felicità di una famiglia a chi è stato abbandonato è un piacere enorme, e non preoccupatevi che il cane vi ripagherà con gli interessi. Andare in canile a cercare un cucciolo, magari se non c'è rinunciare in attesa che arrivino prima o poi dei cuccioli non mi pare una buona idea. Certo, se quando andate ci sono già dei cucciolotti (capita che individui esecrabili abbandonino la loro cagnetta perchè è rimasta incinta... ) e vi innamorate di uno di loro, gli evitate di crescere in canile ed è un ottima cosa.
Tenete però sempre presente che nel caso del cucciolo vi potrà esser data solo un'idea di come sarà la taglia. La mamma piccola non garantisce un figlio piccolo se non si sa la taglia del padre, e vi posso assicurare che incroci tipo bassotto e setter possono avvenire. Conosco una formidabile cagnetta frutto proprio di questo incrocio.... Per cui se volete assolutamente un cane di taglia piccola e non intendete rassegnarvi ad una taglia media o grande, prendetevi uno degli ospiti già cresciuti, così sarò sicuramente della taglia voluta. Se invece preferite una taglia piccola, ma se poi viene grosso va bene lo stesso, allora portatevi pure a casa il cucciolo.
Prendervi un cucciolo per poi riportarlo al canile quando ha sei mesi o un anno "perchè è venuto troppo grosso" è un azione meschina e crudele. Sinceramente chi fa così lo chiuderei in canile al posto del cane.
Ultima cosa da tener presente, il cane grande ha il carattere già formato, è dolce, è tranquillo, è scatenato, va d'accordo con gli altri cani, va tenuto solo con quelli di sesso opposto perchè litiga... tutta una serie di cose che anche se in condizioni non ottimali si vedono. Il cucciolo è una sorpresa. Può essere giocherellone adesso per poi diventare litigioso da grande. Soprattutto se è maschio, ci sta che raggiunta la piena maturità cambi e mal sopporti gli altri maschi. O magari è scatenato come piace a voi e poi crescendo si tranquillizza e diventa un pigrone. Oppure ... è una sorpresa. Lo è con i cani di razza, dove bene o male certe tendenze sono supponibili quantomeno per eredità genetica, figuriamoci se non lo è con un cucciolo che ha in se il patrimonio genetico di un mondo di cani....

Per concludere, direi che il succo è sempre lo stesso: Un cane in casa è una scelta da cui è indecente tornare indietro. Pensateci bene poi qualunque cosa decidiate tenete presente che solo una è la cosa fondamentale : Il cane resterà con voi, amato, accudito, coccolato, finchè vive.